In Europa la partita della crescita si gioca sull’Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale, con nuove politiche finalizzate a rilanciare il settore produttivo e manifatturiero grazie all’innovazione tecnologica e organizzativa. Il mondo della produzione è alla soglia di un cambiamento profondo, che prevede l’integrazione sempre più stretta delle tecnologie digitali nei processi industriali manifatturieri, cambiando il volto dei prodotti e dei processi. L’industria 4.0 è quella che trasforma l’analogico in digitale, le rigide organizzazioni gerarchiche con quelle flessibili e decentralizzate, i responsabili della logistica con i prodotti intelligenti che dialogano tra loro attraverso reti senza fili, il capitale finanziario con il capitale umano. Le nuove tecnologie possono avere un significativo impatto in quattro ambiti: l’utilizzo dei dati, la potenza di calcolo e la connettività. In secondo luogo gli analytics: una volta raccolti i dati, bisogna ricavarne valore perché oggi solo l’1% dei dati raccolti viene utilizzato dalle imprese. La terza direttrice è l’interazione tra uomo e macchina, che coinvolge le interfacce “touch”, sempre più diffuse, e la realtà aumentata. Infine c’è tutto il settore che si occupa del passaggio dal digitale al “reale”, e che comprende la manifattura additiva, la stampa 3D, la robotica, le comunicazioni, le interazioni machine-to-machine e le nuove tecnologie per immagazzinare e utilizzare l’energia in modo mirato, razionalizzando i costi e ottimizzando le prestazioni. La Commissione Europea prevede di dedicare alla digitalizzazione e all’industria 4.0 per i prossimi cinque anni 500 milioni di euro, presi dal bilancio per la ricerca Horizon 2020.
Parteciperanno:
- Filippo Bertin, Responsabile progetto Cdo for Europe
- Emanuele Frontoni, Università Politecnica delle Marche
- Massimiliano Dragoni, Funzionario della Commissione Europea, DG CONNECT